MASSIMO BARDELLI REALTA' SOGNATA

«Pensieri pesi come nuvole gravide, tensioni dense di un male ambiguo, sguardi offuscati, fuori sintonia. Un desiderio, uno soltanto, ha le sembianze di un sogno, un sonno bambino che regala quiete alla mente, riposo al corpo, calore all’anima. Un rifugio dolce, silenzioso, suadente, che tinge di pace il reale.» Il testo di presentazione dell'autore: "La luce è spenta. Arriverà il sonno, magari il sonno tranquillo di un bambino. La mente vola, rivedi i tuoi paesaggi, il bianco della neve, la quiete. Arrivano anche loro: i sogni. Il rapporto con la realtà è falsato, cambiano i colori, cambiano gli orizzonti, cambia la luce.Nonostante questo sconvolgimento, il sonno è un rifugio, un’oasi di pace, un regno di visioni, un mondo di favole. I momenti amari vengono coperti da colori irreali"

mAASIMO SCRIVE DI SE:Come potete vedere dalla mia scheda di presentazione, mi interesso di fotografia da oltre trent’anni, con una pausa negli anni ottanta. Contemporaneamente mi sono interessato dell’organizzazione di eventi culturali, non solo fotografici.
Intorno al Duemila ho iniziato a fotografare con uno spirito diverso; l’avvicinarmi al portfolio, al racconto fotografico, mi ha aperto nuovi orizzonti. Conoscere, capire il linguaggio fotografico mi affascina. Raccontare qualcosa, qualcuno, usando un numero limitato di immagini puntate sullo specifico argomento sappiamo quanto sia difficile ed allo stesso tempo gratificante.
Negli ultimi tempi fotografo, o meglio, cerco di raccontare sia i luoghi sia i cosiddetti nonluoghi, cioè i grandi contenitori che amplificano la solitudine dell’uomo. Oppure gli spazi vuoti, dove le persone non si vedono, ma di cui si percepisce la presenza, attraverso oggetti e segni del loro passaggio. La presenza umana è importante, ma anche la sua reale o apparente assenza. Cerco di documentare l’azione dell’uomo nell’evoluzione del paesaggio urbano, i nuovi quartieri residenziali, le nuove aree di sviluppo industriale e artigianale. Nell’affrontare il progetto “10 dicembre 2008 Una giornata particolare nelle Marche” si è spesso parlato della “tradizione che fa da sfondo alla modernità”.
Desidero partecipare attivamente a questo progetto del Dipartimento Cultura perché penso sarà un ulteriore momento di crescita non solo fotografica, perché mi permetterà di conoscere nuovi amici tutti accomunati dalla medesima passione.