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ANGELO COZZI - PROFESSIONE FOTOREPORTER: ANGELO COZZI. a cura di Ascanio Kurkumelis

PROFESSIONE FOTOREPORTER: ANGELO COZZI. PROSPETTIVE FOTOGRAFICHE DEL SECONDO NOVECENTO
Angelo Cozzi ha raccontato con la fotografia gli avvenimenti storici più significativi dal 1951 alla fine degli anni Ottanta. I suoi reportage, i ritratti, le foto sportive, di moda e quelle pubblicitarie, hanno immortalato scenari e figure iconiche che sono nell’immaginario comune.
Le grandi opere resistono al tempo, vivono di vita propria, acquisiscono un’autonomia dall’autore che le ha realizzate, evolvono nello sguardo e nella mente di chi le fruisce. È quello che succede con le sue immagini.
Cozzi nasce nel 1934 a Milano, figlio di un negoziante all’ingrosso, si iscrive all’istituto tecnico Feltrinelli che presto abbandona per poter frequentare una scuola fotografica che si trova lì vicino nel quartiere Ticinese. A soli diciassette anni ottiene il suo primo incarico come fotoreporter dall’Agenzia Farabola ed è inviato a documentare la disastrosa alluvione del Polesine del 1951. Alla fine del 1959 entra in Mondadori e per Grazia crea un nuovo genere di servizio fotografico di moda ambientato in giro per il mondo. Collabora anche con Epoca e Storia illustrata per cui realizza reportage di grande impatto dai fronti di guerra. Interrotti i rapporti con Mondadori, Cozzi lavora per circa un ventennio alla Domenica del Corriere, di cui realizza la prima copertina fotografica nel 1967 con l’incoronazione dell’ultimo scià di Persia, che sancisce il definitivo abbandono di quelle storiche illustrate. Si afferma così tra i più importanti fotoreporter italiani ottenendo per primo, nel 1977, il riconoscimento come giornalista professionista.
L’esposizione si concentra su una parte della sua grande produzione e mette in risalto due delle sue passioni: il reportage e il ritratto. Dal viaggio di Papa Paolo VI in Palestina, alla guerra del Vietnam, dalla protesta degli atleti americani alle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico, alla Missione Apollo 11, per poi arrivare ai ritratti dei grandi protagonisti degli eventi, del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport.
La mostra è un’occasione per riscoprire fotografie che hanno fatto la storia e per riaccendere l’attenzione su un autore che ha condotto con le sue immagini milioni di lettori nel vivo degli avvenimenti.
Le parole volano, gli scritti rimangono e così le fotografie, e quando sono grandi diventano icone del tempo, come quelle impresse da Cozzi in giro per il mondo.
Pochi giorni dopo aver letto questo testo, felice di una mostra sul suo lavoro, Angelo se n’è andato nel sonno il 27 giugno, nella sua casa a Milano, nella città dove la sua storia è iniziata.