GRUPPO FOTOGRAFICO COLOR'S LIGHT - EFFIMERO ED ETERNO, IN CASA DEL VATE

15 Fotografi interpretano il Vittoriale per tradurre in immagini la vita, l’opera e lo spirito di Gabriele d’Annunzio.
Mostra a cura di Eles Iotti
Gruppo Fotografico Color‘s Light di Colorno.
Gli Autori:
Antonella Artoni, Paolo Barbieri, Corrado Brianti, Andrea Calestani, Giovanna Cavazzini, Cristina Cozzini, Daniela Dall'Aglio, Cesara De Micheli, Antonio Fazio, Laura Lazzarini, Gigi Montali, Stefano Monteverdi, Katty Nucera, Franco Schianchi, Enrico Volpi.
L’idea nasce dalla considerazione che il Vittoriale è soggetto polisemico che offre una vastissima messe di identità e infiniti possibili approcci interpretativi.
Il Vittoriale è opera d’arte totale, è città immaginifica, è leggendaria dimora del Vate, è poema visivo e sentimentale, è autoritratto, è politica, è storia, è moda è testimonianza, ecc… è anche museo che conserva alcune delle più riuscite opere di cesello dell’artista parmense Renato Brozzi e racconta una profonda intesa tra il committente e il suo prediletto “orfeo plastico”.

Tanti sono stati gli artisti che hanno lavorato per D’Annunzio ma Renato Brozzi occupa nella mente e nella casa del Vate un posto particolare. Argentiere e scultore, eccelso animaliere, Brozzi fu autore della meravigliosa Cheli, tartaruga di bronzo dorato dal guscio naturale, posta a capotavola nella Sala da pranzo del Vittoriale che ha preso il nome di Stanza della Cheli.
Si è ideato questo progetto nell’intento di omaggiare il nostro Renato, artista parmense, anche Brozzi in fondo fu una creatura di D’Annunzio che spesso ne ispirò e animò il lavoro, così come oggi il Vittoriale e indirettamente il Vate, hanno ispirato la visione dei 15 Fotografi del Circolo Color ‘s Light di Colorno che hanno realizzato la mostra: L’EFFIMERO E L’ETERNO in casa del Vate.
L’ esposizione presenta una sessantina di scatti, traduce il Vittoriale in poema visivo e offre in una pluralità di sguardi una riflessione estetica sul complesso gusto
e visione dell’Arte di Gabriele d’Annunzio. Il lavoro creativo dei fotografi ha interpretato quel suo edonismo, quella sua insaziabile e ansiosa fantasia quella sua personalità dotata di una intelligenza geniale e prorompente perennemente alimentata dalla memoria e dall’ esibizione della ricchezza.
Ne esce un ritratto riflesso del Vate, una biografia sublimata del divino Gabriel, un percorso intorno al suo spirito contemplativo e mondano. L’Impresa e la sfida è stata quella di figurare l’Inimitabile: quell’insieme di decadenza, di eletto snobismo, di sacro e di profano, quella personalità complessa e diffusa che anche Brozzi ha saputo così bene assecondare e interpretare.