Home
(current)
Photo Life
Chi siamo
Dove siamo
Storia
Colorno
Presentazioni editoriali
Attività
Mostre
Conferenze / Proiezioni
Letture Portfolio
Letture Fanzine
Workshop
Color's Light
Attività
Galleria soci
Archivio
Mostre
Conferenze / Proiezioni
Letture Portfolio
Letture Fanzine
Workshop
Link
Sponsor
ESPOSITORI
ARANCIAIA
Carlo Massarini
Archivio 3M Collettiva
Comello, Simonazzi, Collettiva
Antonio Mascolo
Alessandro Minardi
MUPAC
Andrea Bettancini
Fabio Domenicali
Elisa Mariotti
Simone Tramonte
STEFANO ANZOLA
- GIOCHIAMO
Stefano Anzola da anni si dedica alle fotografie di viaggio, non come semplice turista, ma con l'intento di documentare e comunicare agli altri ciò che vede. Le sue foto offrono, oltre alla bellezza delle immagini, un'opportunità di riflessione che, inevitabilmente, ci porta a mettere a confronto la nostra realtà con quella di paesi lontani. Durante un viaggio in Asia nel 1991, vedendo i bambini giocare, Stefano Anzola, ha iniziato a catturare attraverso la fotografia le diverse modalità e tipologie di gioco usate dai bambini nel mondo. E così, viaggio dopo viaggio, foto dopo foto, è nata l’idea di mostrare, attraverso questa raccolta di immagini, dei giochi forse poveri e semplici ma ricchi di fantasia e creatività. Un mondo lontano, ma forse più vicino di quanto possa sembrare, una realtà che spesso non è molto diversa da quella che esisteva fino a qualche anno fa nella nostra società. Certo a qualcuno di noi verrà un po’ di nostalgia guardando le immagini e ripensando alla propria infanzia… Nel vedere bambini che giocano con mezzi molto semplici, creati con il poco a disposizione, ma non per questo meno divertenti, comprendiamo che il gioco è un valore universale che non conosce confini geografici e non si arresta di fronte a situazioni difficili o di grande precarietà. Non è facile costruire giocattoli o inventare giochi con pochi mezzi, ma una macchinina è pur sempre una macchinina e un pallone fatto di stracci rotolerà lontano come quello di cuoio. E forse l’impegno per inventarli e costruirli li rende un po’ magici e speciali… In ogni parte del mondo giocare significa prima di tutto divertirsi ma anche conoscere la realtà, sviluppare la fantasia e la creatività, socializzare con i compagni, imparare a rispettare le regole, in poche parole crescere e diventare adulti. Esistono ancora molti luoghi nel mondo in cui i diritti del bambino sono dimenticati e anche quello al gioco è un diritto garantito dalla Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia: "Gli Stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età...". Ma in fondo, come le foto di Anzola testimoniano, anche nelle situazioni di maggior precarietà il gioco sopravvive, perché è insito nella natura dei cuccioli dell’uomo (come anche in quella degli animali) e anche perché proprio dove la vita è più difficile, il gioco diventa un elemento di sopravvivenza, una via di fuga dai problemi quotidiani e un modo per ricordare ai grandi che i bambini sono bambini. Le 80 fotografie esposte sono tutte scattate in paesi in via di sviluppo, sono immagini di giochi di creatività e di fantasia lontani dalla freddezza della tecnologia che accomuna quelli che regaliamo ai nostri bambini che dispongono dei giocattoli più nuovi e sofisticati, ma non sanno più apprezzare la semplicità e la gioia di costruirli con le proprie mani. E’ una mostra fotografica di grande impatto e suggestione che vuole essere un’opportunità di riflessione per adulti e bambini e uno strumento per raccogliere fondi per diverse associazioni che operano a favore dei bambini.
Stefano Anzola: classe 1958, vive a Colorno (Pr) dove, accanto alla propria attività artigianale, ha sviluppato negli anni la sua passione fotografica dedicandosi a servizi fotografici su attività sportive, ambienti e personaggi. Da anni ha indirizzato il suo tempo libero a viaggi che lo hanno portato in molti Paesi del mondo dove ne ha documentato con rara sensibilità i vari aspetti ambientali, etnici e culturali. Le sue immagini sanno raccontare la vita che scorre altrove cogliendone i particolari salienti, scatti che “svelano” le altre società nelle loro abitudini, riti e sfera sociale con il rispetto dovuto anche, e soprattutto, ai più semplici. Assistere ad una proiezione o vedere una mostra di Stefano, significa partire in viaggio con lui in classe privilegiata poiché il suo taglio fotografico ed i soggetti scelti sono la migliore delle guide.