Andrea Bettancini SPINE

La memoria di Zhanna è un malinconico mosaico di immagini, intessuto nei toni grigi e neri dei ricordi; cartoline e fotografie della sua infanzia, antiche icone, piccoli oggetti pregni di sentimenti, simboli tangibili di una vita passata, di un’identità radicata.
È il prezioso contenuto dell’unica valigia nella quale, prima di partire lasciandosi alle spalle la sua terra e le ombre della guerra, ha raccolto la sua vita, gli affetti, le tradizioni, il legame indissolubile con la propria cultura alla quale si è tenuta stretta come un naufrago alla tavola salvifica fino al confine polacco. Ottanta anni ospitati in un bagaglio a mano.
Un progetto fotografico di ampio respiro, arricchito da preziosi innesti di miniature, intarsi di testi poetici, segni grafici e simboli legati a doppio filo alla cultura della terra di origine, l’Ucraina, che cattura l’essenza di questo allontanamento che è allo stesso tempo fisico ed intrinsecamente emozionale. Le immagini salvate dall’anziana esule riverberano in un controcanto intrecciandosi a quelle che l’autore ha raccolto nel tempo durante i suoi viaggi nel paese, evocando con delicatezza la quotidianità della vita prebellica. Le fotografie sono pregne di malinconia e rimpianto, ma anche di resilienza, orgoglio e rispetto profondo per la patria.