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"L'amico, Giovannino Guareschi" dall'archivio di Alessandro Minardi a cura di Gigi Montali
Alessandro Minardi, (Parma, 1908 – Bergamo, 1988) giornalista e fotografo, noto per il suo approccio sensibile e documentaristico, ha immortalato Giovannino Guareschi nella sua terra, quella della provincia di Parma terra da cui Guareschi prese ispirazione per la creazione dei personaggi di Don Camillo e Peppone. Le fotografie di Minardi offrono uno spaccato della vita e della cultura di quegli anni, dando un volto a Guareschi in un contesto che riflette il suo spirito e la sua personalità. Il lavoro di Minardi è spesso una testimonianza di un’epoca, colta in modo intimo e potente In particolare, Minardi fotografò Guareschi nel suo mondo quotidiano, nelle campagne e nelle terre emiliane, dove lo scrittore viveva e lavorava, cercando di raccontare non solo l'autore dei celebri "Don Camillo" e "Peppone", ma anche l'uomo che si celava dietro queste storie popolari.
In un'intervista del 1978, Minardi ricorda il loro primo incontro avvenuto nel 1927 davanti alla libreria Battei in via Cavour a Parma. Da quel momento, iniziò un dialogo e amicizia che sarebbe durato oltre quarant'anni. La loro collaborazione professionale si intreccia con una profonda stima reciproca.
Un aneddoto significativo del loro rapporto è una lettera in cui Guareschi si firma come "Giuseppe Bottazzi", il vero nome di Peppone, il sindaco comunista dei suoi racconti su Don Camillo. Questo sottolinea l'ironia e la profondità del loro legame, nonché la complessità delle convinzioni personali di Guareschi. Attraverso queste memorie e iniziative, Minardi ha svolto un ruolo fondamentale nel mantenere viva la figura di Guareschi, offrendo al pubblico una visione intima e autentica dello scrittore e del contesto culturale in cui operava.