DARIO APOSTOLI Soglie

Nasce a Berna nel 1970. Sin da ragazzo si dedica alla fotografia occupandosi personalmente di sviluppo e stampa. Partecipa a numerosi corsi e workshop affinando la sua conoscenza delle tecniche e della storia della fotografia italiana e internazionale. Fra i vari corsi: sistema zonale e stampa Fine-Art b/n con Alberto Furlani; seminario sui beni culturali legati al territorio Sardegna con Salvatore Ligios; istant workshop con Maurizio Galimberti; colore e creatività con Franco Fontana; reportage e racconto fotografico con Massimo Bassano (National Geographic). Ha partecipato a numerose mostre e proiezioni sia personali che collettive. Insegna fotografia in corsi per enti pubblici e privati. E’ stato selezionato tra undici fotografi Italiani per Pavullo Estate Fotografica 2004. Hanno scritto di lui: Paolo Donini, Silvia Ferrari, Michele Fuoco, Daniele Bondi, Silvano Bicocchi, Alessandro Grandesso, Mathilde Blottière (Télérama), Luigi Erba, Istituto Culturale Italiano di Parigi. Alcune sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche tra le quali l'archivio Storico Fotografico della Galleria Civica di Modena.

Nel 2008 è stato selezionato per il concorso fotografico Europeo “Tempo Vuoto”.

Dal 2008, sperimenta il cinema filmando alcuni cortometraggi con il suo telefono cellulare. Nel 2009, il suo film Notturno viene selezionato per la competizione ufficiale del Festival Pocket Films a Parigi, mentre un suo altro cortometraggio Rimini, è proiettato accanto ai film di: Katherin McInnis, Raphaël Maze, Alain Fleischer, nell’ambito del programma sperimentale sullo studio del movimento.

Desiderio dinamico di una società ideale

di Dario Apostoli



"Passato e futuro uniti dal presente", così Dario Apostoli sente il senso del tempo nelle proprie immagini fotografiche. Con questa riflessione sul tempo egli ci introduce nella natura delle sue fotografie che trasformano le sembianze della realtà in un genere particolare di immagine che rappresenta più un pensiero che la materialità delle cose.

I toni alti bruciano i dettagli e con loro, annullando i segni delle storie tolgono la patina del tempo agli scenari. I colori esplodono sullo sfondo chiarista e ci pongono di fronte a una visione del mondo divenuto pura immagine, nel quale la figura umana appare solitaria, o se in gruppo mossa da un misterioso rituale di massa; in ogni caso è l'uomo a determinare il senso del messaggio dell'autore.

La figura umana partecipa alla staticità solenne, a volte epica, di queste rappresentazioni di nonluoghi, spazi di metropoli pensati solo per il passaggio e non per l'albergare, e che pertanto non consentono il formarsi di relazioni e quindi di storie. Nelle immagini ci appare un'umanità errante che mentre attraversa questi spazi metropolitani sente l'energia sgarbata della modernità e capisce di vivere già nel proprio futuro.

Nelle fotografie se il passato si mostra nelle cose appartenenti a storie ormai consumate, il futuro lo vediamo nell'audacia del pensiero innovatore che reinventa il mondo. Unire nell'immagine di un presente, il passato e il futuro, equivale a rappresentare il "tempo sospeso" di un mondo che perde i ritmi della pulsione cardiaca e per un istante fotografico ci appare simulacro sublimato di se stesso.

Dario Apostoli con le sue immagini ci mostra la propria presa di coscienza del paesaggio urbano elevato ad un alto grado di perfezione formale che come ogni bellezza raggiunta aspira a formulare un messaggio per l'eternità.



(Silvano Bicocchi)