CARLA CERATI - Uno sguardo di donna: volti, corpi, paesaggi.
Uno sguardo di donna su volti, corpi, paesaggi” (16 ottobre – 8 dicembre).
Per la mostra di Carla Cerati si ringrazia Elena Ceratti per la collaborazione.
“Più ampia è la rassegna di immagini di Carla Cerati”, prosegue Parmiggiani. “Le 88 fotografie in mostra – tutte provenienti dal fondo Cerati presso lo CSAC di Parma che le presta per l’occasione – ritraggono personaggi che lei ebbe modo di frequentare: scrittori (Calvino, Pasolini, Marquez, Vargas Llosa, tra gli altri), artisti, architetti, gente del teatro (memorabili una serie di immagini del Living Theatre con le tipiche contorsioni dei corpi e dei volti). Altrettanto significativi sono i nudi di donna in bianco e nero, sorprendenti e affascinanti perché si coglie quanto diverso sia lo sguardo femminile sul corpo della donna rispetto a quello maschile – interessato, quello femminile, all’armonia delle forme e non, come avviene spesso in quello maschile, alla rapacità della visione che prelude a una ‘conquista’ – e i paesaggi, soprattutto quelli delle Langhe, che evocano le atmosfere di Cesare Pavese e di Beppe Fenoglio e che sono in sintonia con le ricerche sul segno nell’arte e nella fotografia degli anni Sessanta.”
Carla Cerati è nata a Bergamo nel 1926; dal 1951 ha vissuto e lavorato a Milano, dov’è scomparsa nel 2016. Inizia a fotografare alla fine degli anni Cinquanta; L’innata curiosità, l’esigenza di documentare una società che cambia, ciò che in essa sta germinando e ciò che è destinato a scomparire, spiegano molti dei temi cui Carla si dedicherà. Nel 1968 entra in alcuni ospedali psichiatrici e pubblica un libro, da lei firmato assieme a Gianni Berengo Gardin, Morire di classe, che, rivelando le sofferenze terribili delle persone ricoverate nei manicomi, svolge un ruolo fondamentale nel mutamento della coscienza collettiva. Dal 1973, Carla Cerati ha affiancato all’attività di fotografa quella di scrittrice, pubblicando vari romanzi, spesso finalisti ai Premi Strega e Campiello.