FAUSTO MELI
INVISIBILIA - 15 OTTOBRE ORE 17:00
L’accostamento di elementi appartenenti a realtà diverse è stato uno dei cardini del movimento surrealista, che scelse la frase di Lautrément – “l’ombrello e la macchina da cucire sul tavolo operatorio” – come manifesto di una nuova estetica basata sullo spiazzamento e la contraddizione. La presenza di oggetti notevolmente incongrui nelle opere create da questi artisti puntava a mettere in crisi le nostre attese, per liberare la ragione dal già noto e da associazioni mentali automatiche. Ebbene, anche in ogni fotografia di Fausto Meli è presente un elemento “anomalo”, ma nel suo caso né decisamente incongruo né vistoso, anzi talvolta così poco appariscente da essere individuabile solo prestando attenzione all’immagine. Un elemento inaspettato che, nelle opere di questo autore, si pone in relazione con quel che mostrano le sue fotografie (un edificio avveniristico, un castello affacciato sul mare, un’antica biblioteca, un’isola vulcanica…) creando incontri capaci di generare una nuova bellezza, nuove aperture di senso, nuove riflessioni…
(dall’introduzione di Gigliola Foschi)
InVisibilia
L’Umanità, tormentata da crisi globali e sconvolgimenti climatici, non riesce a far fronte alle emergenze e sembra provare un disagio profondo verso l’ambiente. La riflessione sul futuro del pianeta inizia invece proprio da una messa in atto di comportamenti consapevoli.
In questo progetto cerco di raccontare con sguardo lucido il delicato equilibrio tra ambiente ed essere umano attraverso un dialogo immaginario tra luoghi esplorati e origami. In questo senso le tavole fotografiche del libro diventano storie narrate attraverso origami, simboli della ricerca di nuove connessioni tra Natura, Uomo, Memoria, Arte e Cosmo, in un immaginifico metaforico viaggio di ricognizione in un Tempo e uno Spazio universali. Le cinque parti del libro presentano un’assonanza con i cinque tempi o movimenti di un quartetto musicale. Quartetto che richiama le quattro stagioni quale sfondo delle immagini realizzate e i quattro elementi naturali (aria, terra, acqua e fuoco) dai quali le fotografie attingono anche in maniera simbolica. Nella sequenza delle immagini il tempo non è scandito in modo lineare ma in qualche misura sembra ripiegarsi su se stesso, come suggerito anche dagli origami nelle piegature della carta giapponese washi bianco naturale. Le stagioni e gli elementi naturali si avvicendano senza una sequenza prestabilita, ma con incursioni tra passato, presente e futuro. Pertanto le parti del volume con relative tavole fotografiche si susseguono seguendo un andamento quasi circolare o di rimando, anche attraverso l’uso di origami simili proiettati in luoghi e tempi diversi o al ricorso a immagini·sfondo differenti ma con “anima del luogo” affine. Questa dinamica contribuisce alla realizzazione di variazioni sul tema che rafforzano il legame tra percezioni contrapposte, cercando di ricomporre i f ammenti di microcosmi esplorati nel tentativo di creare una nuova visione d’insieme.
Fausto Meli