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MEMORIE DI VIAGGIO
TTA – TRAVEL TALES AWARD collabora anche quest’anno con il festival Colornophotolife, partner prestigioso che ci affianca fin dalla prima edizione.
La novità di quest’anno è l’ingresso come partner di Saal Digital (https://www.saal-digital.com/) che si occuperà della stampa delle opere della mostra dedicata "Memorie di viaggio" che TTA2025 propone al festival Colornophotolife (https://www.colornophotolife.it/) dal 27 settembre.
Si tratta di una mostra realizzata con stampe fineart di 70x50 centimetri incorniciate, gli autori proposti sono scelti dalla giuria TTA 2025 (https://traveltalesaward.com/tta-jury/) tra la rosa di 50 finalisti per la potenza dei loro reportage di viaggio realizzati in tutto il mondo.
"Com'è profondo il Sud" testo e fotografie di Roberto Manfredi.
I turisti che visitano gli Stati Uniti d'America prediligono come mete le grandi città, come New York o Los Angeles, oppure gli spettacolari paesaggi della Monument Valley o del parco di Yellowstone. Ma a noi piace esplorare, fuori dalle rotte turistiche, ciò che è più autentico, spontaneo, l’America che si mostra senza filtri, quella più quotidiana, più ruvida, più spontanea.
Il viaggio nel profondo sud degli USA, tra Texas, New Mexico e Oklahoma, ci ha permesso di conoscere non tanto il “sogno americano” quanto il suo risveglio quotidiano: polveroso, teatrale, talvolta surreale — ma autentico nella sua messa in scena.
Così abbiamo conosciuto l'America che ancora si mette gli stivali e il cappello da cowboy, che sfila in parata con i cavalli e le vacche longhorn dalle lunghissime corna, ma anche l’America che sa ironizzare su se stessa, realizzando teatrini dove finti banditi rappresentano improbabili rapine in banca e dove riemerge l'influenza della cultura messicana con il suo particolarissimo rapporto con la morte.
Abbiamo visto cittadine dai nomi da film western — Tucumcari, Terlingua, Alamogordo — ciascuna allineata lungo una main street con locali irlandesi che servono pizza e negozi che vendono armi e munizioni; ad Amarillo, al Big Texan Steak Ranch, alla faccia del colesterolo si gareggia a colpi di bistecche da due chili: chi riesce a finirla in meno di un’ora, non la paga. Persino le tipiche cassette della posta che vediamo in tanti film e serie americane, allineate come soldatini in disarmo, sembrano raccontare un’America che non conosciamo.
Abbiamo guardato e fotografato l’America senza alcuna nostalgia, né compiacimento. Piuttosto ci ha guidato una curiosità, una fascinazione per una quotidianità che si prende il proprio tempo per mostrarsi, senza maschere ma con una certa inclinazione teatrale e un pizzico d’ironia.