LUIGI TAZZARI"MARE D'INVERNO"

Nato a Ravenna nel 1957, città dove risiede e lavora.
Fotografo professionista dal 1983.
Servizi fotografici pubblicati sui più importanti periodici e riviste nazionali ( a carattere sociale):
L'Espresso, Panorama, Famiglia Cristiana, Lo Specchio, Sette, Epoca, L'Illustrazione Italiana,..e a carattere turistico/culturale:
Tuttoturismo, Dove, Carnet, GenteViaggi, Bell'Italia, Touring Club Editore, Gulliver, Viajes National Geographic Spagna…
Ha collaborato per circa vent’anni con l'Agenzia fotografica Grazia Neri e con Gamma Presse Images di Parigi, agenzia fotografica tra le più importanti del mondo

MARE D'INVERNO

Nella ricerca fotografica degli ultimi anni la visione del paesaggio e la sua fedele documentazione sembrano avere gradualmente lasciato il posto alla ripresa di situazioni ingannevoli, rimanendo però ancorati alla registrazione del dato reale. Il mondo che ci circonda propone ripetutamente condizioni fuorvianti, dove ormai la percezione di ciò che sta intorno vacilla. Molti fotografi sembrano non sottrarsi all’evidenza di questa condizione, alimentando interrogativi all'interno delle proprie immagini e stimolandone così la fruizione. Il dubbio è infatti l’atteggiamento critico che genera una maggiore consapevolezza della realtà, per questo motivo il lavoro dei fotografi si interroga sul presente e sulle minori certezze percettive che riesce a garantirci.
Le fotografie realizzate da Luigi Tazzari per questo nuovo progetto si distinguono rispetto alla sua produzione precedente in quanto meno esplicite, questa volta prendono infatti le distanze dalla conoscenza pregressa del luogo, tolgono inizialmente al fruitore ogni elemento utile alla collocazione geografica del paesaggio. L'area fotografata è quella che l'autore ha documentato più volte nel corso della sua carriera, in questa occasione però ne risulta difficile la riconoscibilità. Soltanto dopo un graduale svelamento si rende possibile l'identificazione di elementi codificabili. Tazzari ci mette in una condizione visiva in cui la linea dell'orizzonte e il candore dell'immagine diventano gli elementi predominanti. Queste enormi distese di neve che contrastano con il grigiore del cielo lasciano pensare a un paesaggio artico. Inizialmente non si percepisce alcuna forma, nessuna presenza umana, poi qualche elemento geometrico affiora, lascia pensare all'intervento dell'uomo, ma la sua figura compare in una sola immagine. Poco a poco aumentano gli indizi che portano a riconoscere nel paesaggio misterioso le tracce di quelle spiagge romagnole che Tazzari ha ampiamente esplorato in Un'estate al mare (2005), di cui si è occupato in Visual Echoes (2007) e che ha poi ripreso lungo l'intero corso dell'anno in Four Seasons (2009).
Contrariamente ad altri fotografi contemporanei, Tazzari non ci mostra paesaggi finti che sembrano veri, oppure ambienti reali che appaiono come artificiali, le immagini di Mare d'inverno sono tratte dalla realtà senza artifici, è proprio questo a renderle interessanti. L'unico “effetto speciale” lo ha prodotto la natura regalando quella bianca coltre di neve che astrae il paesaggio marino. Ma è l'ambiguità del mezzo fotografico a completare l'opera, inquadrando, sotto la guida di Tazzari, solamente alcune porzioni di realtà, quelle spoglie di elementi architettonici identificabili. E' solamente con il susseguirsi delle immagini che aumenta il grado di riconoscibilità del paesaggio, in modo particolare nelle fotografie che mostrano le cabine-spogliatoio in muratura dalla cromia accesa e contrastante, qui l'atmosfera rarefatta ed equivoca delle prime fotografie precipita nella più tangibile realtà del luogo................

Luca Panaro