MICHELE DI DONATO"DELL'IMMAGINARIO, DEL REALE"

Gina Alessandra Sangermano e Michele Di Donato: due di uno

Due autori, due storie molto diverse accomunate però dalla necessità di trovare una forma ai pensieri, impastare le sensazioni più profonde su una superficie sensibile, quella fotografica. Il fine ultimo comune a Gina Alessandra Sangermano e a Michele Di Donato è dare una dimensione più esatta al proprio modo di sentire, tormentato, caparbio, duplice, creativo di Gina; denso, onirico, metafisico, riflessivo di Michele.
Le due personali Studio per silenzio #1 e Dell’immaginario, del reale ospitate dalla galleria DondolandoArte in occasione del Colorno Photo Life 2016 vogliono “respirare” insieme, pur mantenendo ciascuna la propria identità. In queste due esposizioni sono presentati due mondi fotografici uniti dalle origini dei due autori – il Sud è nelle loro radici e nei loro occhi – e da una conseguente maniera di approcciare alle immagini, piene di tradizione e, contemporaneamente di sperimentazione dell’intangibile: ciò che ciascuno a suo modo compie è uno studio per trovare il silenzio che si serve dell’immaginario ma per mezzo del reale.

Dell’immaginario, del reale
Michele Di Donato

Nella produzione di Michele Di Donato il reale si mescola all’immaginario, il confine fra le due dimensioni si allarga e nel mezzo si materializzano scene che possiedono un po’ di entrambe. Di Donato applica cioè una sua formula per fotografare la realtà che lo circonda alla stessa maniera in cui intercetta l’onirico, ossia quelle scene che popolano nel silenzio della notte, il caos delle menti sopite.
Inoltre, chi affonda le sue radici nel Sud, qualunque esso sia (Michele è nato in Puglia e vive in Sicilia), sviluppa la capacità di riconoscere scenari metafisici, composti di piccoli borghi, paeselli di collina, vicoli con case di pietra, e di individuare in questi luoghi vibranti di gesti tradizionali – il sagrato di una chiesa, il negoziante sull’uscio, gli anziani seduti sulle sedie impagliate – una certa fissità che invita alla contemplazione di cose mai mutate, che la storia ha conservato intatta, per gli occhi di tutti, fino ad oggi. Di Donato non si sottrae neanche a questa forma di osservazione e la percorre trasversalmente, per l’appunto fra immaginario e reale.


Michele Di Donato è nato nel ‘68 a San Severo (FG) in una famiglia abituata a storicizzare i vari momenti di vita, le feste, le riunioni con delle immagini. Suo padre fotografava qualsiasi cosa con la sua Voigtlander VITO C e filmava in Super8 con una cinepresa Ricoh. A nove anni Michele riceve in regalo la sua prima macchina fotografica: una Diana F. Da allora non ha più smesso di “cercare” immagini.
Ama la fotografia di reportage e quella concettuale, si esprime in bianconero, formula più confacente al suo modo d'intendere l’immagine. Non disdegna l’uso del colore, sempre molto tenue, appena abbozzato, quando necessario.
Partecipa e primeggia a numerosi premi nazionali e internazionali.