ANTONELLA PIZZAMIGLIO"LEROS"

CAUSA PROBLEMI LOGISTICI LA MOSTRA E' STATA RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI, SARA' PRESENTATO IL LIBRO LA DOMENICA 6 NOVEMBRE ALLE 16,30 PRESSO LA SALA DEL TRONO

LEROS - anche il nulla ha un nome
Non devo dirvi che è un’isola Greca, vicino a Coos luogo di Ippocrate, dove nasce la medicina, non devo dirvi che lì Mussolini ha costruito la più importante base aeronavale del Mediterraneo (che a me è servita per la sopravvivenza), devo dirvi che ero li a vivere nel più orrendo manicomio che l’uomo (ma quale UOMO mi viene da chiedermi ogni volta) abbia conosciuto.
Sono andata li, per aiutare quell’uomo quello che non si riteneva tale, quello che viveva li e non lo si voleva far sentire e vedere, perché solo il potere aveva il sopravvento in questo significato.
Non devo raccontare la mia storia, ma una storia di una partenza irresponsabile attratta solo dal denunciare cose che non pensavo mai di vedere.
Un arrivo su un battello di notte e un’ entrata misteriosa di una giovane italiana amica dell’unico psichiatra amico da anni, ma sicuramente mai visto.
Una recita quasi cinematografica in un ambiente che nulla aveva della finzione.
Un passaggio attraverso a stecche di sigarette, una bicicletta che mi permetteva di viaggiare tra orrori e caffè bevuti insieme a guardiani che solo lo sguardo mi pietrificava.
Ammassi di gente, odori insostenibili, gemiti che i sensi non avevano mai udito e un obbiettivo elettrificato dal poter cogliere tutto e portare a casa, cosa, la consapevolezza che un “uomo” non poteva esistere.
La forza in quei 4 giorni , un’immagine che potesse dare dignità a quelle persone.
La forza che solo attraverso questo obbiettivo ci potesse essere il raggiungimento di poterne uscire e insieme a Loro di poter dare una nuova vita alle immagini, alla vita.
Niente di più riesco a raccontare.

ANTONELLA PIZZAMIGLIO:
Nata a Casalmaggiore (CR) il 30 gennaio 1966, fotografa di professione, segue il suo percorso evolutivo e professionale associando la fotografia alla “magia del vivere”.
Dopo quella che lei stessa definisce l’arte dell’apprendere, alla fine degli anni ’80 inizia a lavorare nel cinema come fotografa di scena collaborando con personaggi del calibro di Marcello Mastroianni, Renato Pozzetto, Francesca Archibugi, Neri Parenti e molti altri.
Una parentesi poi nel mondo del teatro dove realizza servizi per il Festival dei due Mondi di Spoleto, per il Teatro Due di Parma e per il teatro di Casalmaggiore per poi abbracciare il Progetto “La fotografia oltre la ragione” che la impegnerà in aiuto all’emarginazione per ben 4 anni presso l’allora Ospedale Psichiatrico di Trieste .
Proprio a Trieste un incontro importante con il Prof. Franco Rotelli segnerà la sua vita e il suo percorso professionale. L’impegno nel sociale vedrà la sua massima espressione con un reportage realizzato nel 1989 a Leros (Grecia) in quello che è stato definito come il peggior manicomio mai visto al mondo. Quegli scatti-denuncia avrebbero permesso l’intervento della Comunità Europea che finanzierà nel 1990 un progetto che cambierà le sorti di migliaia di persone. Nel 1996 fonda Artestudio Srl, un’azienda al servizio delle aziende, la fotografia nella comunicazione per aziende leader nel panorama industriale italiano