CARLA IACONO"FAIRY GLAZE AND OTHER STORIES"

Vive e lavora a Genova, utilizzando diversi media espressivi tra cui fotografia, collage e installazione.
Il suo lavoro, incentrato sui temi del corpo e della metamorfosi, analizza principalmente il delicato periodo dell’adolescenza e i suoi “riti di passaggio”, visti come straordinario momento di crescita in cui si colloca lo sforzo per raggiungere la propria identità.
Affascinata dalle contaminazioni tra immagini e testi, ha pubblicato due libri di racconti fotografici, "Antiwonderland" e "Fairy Glaze and other stories".
Collabora inoltre con la Casa Editrice Fiorina per la quale ha realizzato il leporello "Le Spose di Darwin" e prodotto illustrazioni o testi per altri titoli della collana "Il Soffietto".
Suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private e pubblicati in numerosi cataloghi di esposizioni in Italia e al'estero.
Tra le mostre piu` recenti la collettiva "Uno sguardo italiano" nell’ambito del festival di fotografia 2016 ad Arles, e le personali "Re-velation" a Milano, nell’ambito di Photofestival Milano 2016 e del Salone del Mobile/Design Week 2016.

Fairy Glaze and other stories

Carla Iacono usa il linguaggio universale e ambiguo delle fiabe e la psicoanalisi per indagare i momenti di passaggio tra le varie fasi della vita e sondare i territori dell’inconscio tra realtà e sogno, razionalità e fantasia.
Tema privilegiato è l’analisi del passaggio dall’adolescenza alla maturità, straordinario e complesso periodo della vita in cui si colloca lo sforzo per raggiungere la propria identità.
"Fairy Glaze and other stories", che e` anche il titolo del libro pubblicato nella collana I Quaderni di Gente di Fotografia (Polyorama Edizioni 2015), presenta una serie di ritratti ispirati alla letteratura e alla psicoanalisi, declinati in immagini di sapore fiabesco, partendo dal presupposto che la funzione primaria delle fiabe è essa stessa una funzione “iniziatica”, in quanto propedeutica ad affrontare e superare le prove della vita. Secondo le teorie antropologiche, infatti, la nascita e gli elementi delle fiabe si possono far risalire a “primitivi” rituali di passaggio e alle rappresentazioni della “morte”; le fiabe vengono quindi usate in psicoanalisi in quanto offrono struttura e forma per accogliere angosce altrimenti insostenibili.
La presenza costante di elementi autobiografici, quale l'utilizzo della figlia come soggetto dei ritratti, ne enfatizzano la rappresentazione e la rendono simbolo concreto del delicato percorso che, tra dubbi ed ansie, conduce ogni adolescente alla maturita`.
In mostra anche alcune immagini dell'ultimo lavoro ancora in progress, Re-velation, in cui Carla Iacono affronta il delicato argomento della manipolazione delle differenze culturali, a partire dalla situazione delle donne musulmane immigrate in Europa. Sul velo delle donne musulmane si discute da sempre; proprio la pluralità di significati attribuibili e il potere evocativo lo hanno infatti trasformato in oggetto emblema di dibattiti sociali, politici, religiosi, culturali, trasformandolo in un “Velo della discordia”.
Da un punto di vista formale le composizioni di Re-velation ricordano i dipinti classici, creando una contaminazione simbolica tra cultura Orientale e Occidentale: le immagini richiamano l’iconografia del ritratto occidentale ma i soggetti indossano veli/accessori orientali. Carla Iacono non prende posizione sull'uso del velo, ma scava nella storia per "rivelare" valori e significati con immagini sincere e raffinate, nel pieno rispetto delle differenze e delle similitudini tra culture.
Quella di Carla Iacono è un'arte di segno “concettuale” che utilizza un misto di sogno, ironia, ambiguita` e fantasia per “svelare” frammenti di memoria o d’inconscio che riaffiorano in forma visibile dalla profondità dell’invisibile; e cosi le immagini, sospese tra poesia e inquietudine e le storie che ne scaturiscono, sfidano l’indifferenza di chi guarda stimolando riflessioni e ricordi.